1,636 research outputs found

    Ripensare i depositi archeologici, promuovere l’infomobilità. Presentazione del progetto e risultati preliminari

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    Nell’ambito del Dottorato in Scienze e Tecnologie per l’Archeologia e i Beni Culturali dell’Università degli Studi di Ferrara, è stata attivata una linea di ricerca il cui focus è l’individuazione di una gamma significativa di parametri adottabile nella gestione dei depositi museali. La ricerca è rafforzata dalla messa a disposizione da parte del MIUR di una borsa di dottorato sul Fondo ministeriale per il sostegno dei giovani (Fondo Giovani) - Anno Finanziario 2012. La collaborazione con gli organismi preposti alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale, in particolare con il riferimento al MIBACT e con l’Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali (ANMLI), ha consentito la stesura condivisa di un questionario informatizzato in grado di rilevare lo stato dell’arte nell’ambito della gestione e movimentazione delle collezioni museali. Una prima applicazione del questionario è stata condotta in importanti complessi internazionali tra i quali il Museo del Oro di Bogotà o il Muséum national d’Histoire naturelle di Parigi. Oggetto del presente lavoro sarà pertanto la presentazione/analisi dei primi risultati della ricerca. Gli Autori, sebbene l’indagine, per complessità e numero di soggetti coinvolti, sia ancora in itinere, ritengono utile, già a questo stadio, confrontarsi con la comunità scientifica di riferimento anche al fine di ottimizzare il proprio operato

    Indagine sulla gestione dei depositi museali e sulla movimentazione dei beni archeologici in Italia

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    L’indagine sulla gestione dei depositi museali e sulla movimentazione dei beni archeologici, oggetto di presentazione, si colloca nell’ambito delle linee di ricerca del Dottorato in Scienze e Tecnologie per l’Archeologia e i Beni Culturali dell’Università degli Studi di Ferrara (con borse di studio del MIUR sul programma Fondo per il sostegno dei giovani). La rilevazione censuaria, condotta in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e con l’Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali (ANMLI), si pone come obiettivo la comprensione delle prassi in uso da parte dei musei e altri istituti similari statali e non statali a carattere museale, che acquisiscono, conservano, ordinano ed espongono al pubblico beni e/o collezioni di natura archeologica, al fine di prospettare soluzioni gestionali migliorative e di indirizzare iniziative finalizzate alla conoscenza e salvaguardia del patrimonio archeologico italiano. In questa sede verranno presentati l’articolazione e l’andamento dell’indagine

    Il progetto “ceraNEApolis”: un sistema informativo cartografico delle produzioni ceramiche a Neapolis (IV a.C.-VII d.C.)

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    In the last few decades, urban archaeology in Naples has contributed to outline the history of the city. The discovery of a great amount of pottery gave information about the daily life of ancient Naples. It was therefore decided to draw up a thematic archaeological map of the ceramics finds to reconstruct their production and distribution from the 4th century B.C. to the 7th century A.D. The project ceraNEApolis consists of a pottery map linked to a bibliographic database, which will be made available online: a working tool for experts, useful to outline the cultural city stratification and to understand the Neapolitan archaeological sites through the material. It is useful in defining the topography of production (workshop, raw materials, and resources), distribution (communication routes, harbour, market), uses and consumption patterns (house, habitat, sacred areas, burials) in the city, even if lacking monumental evidence. It contributes to the reconstruction and analysis of the cultural and urban landscape, taking into account the geomorphological elements and the data contexts even in diachronic and transversal multi-disciplinary perspective. The analysis of some significant cases shows its validity also for potential alternative fruition. The integration of virtual reality systems is a possible extension also for the knowledge, enhancement, communication and use of cultural heritage

    Enterprise Application Integration (EAI) e Beni Culturali: un’esperienza di gestione informatizzata assistita dalla radiofrequenza (RFId)

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    The Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia is the Italian government office charged with the preservation of the ancient Roman city of Ostia and its surroundings. Ostia has been the object of excavations since the Middle Ages and has yielded an enormous quantity of finds of all kinds. The Soprintendenza today undertakes mostly preventive excavations, especially in connection with public works. These result in vast quantities of finds that need to be housed in the office’s stores. Since 2004 the management of the stores has availed itself of the use of Radio-Frequency Identification (RFId), an automatic identification method relying on storing and remotely retrieving data using devices called RFId tags or transponders. An advanced automatic identification technology based on the RFId technology has two values for inventory systems. First, the visibility provided by this technology allows an accurate knowledge on the inventory level by eliminating the discrepancy between inventory record and physical inventory. Second, the RFId technology can prevent or reduce the sources of errors. Benefits of using RFId include the reduction of labour costs, the simplification of business processes and the reduction of inventory inaccuracies

    Pratiche contestuali nell’arte recente: di fronte al reperto archeologico, a Roma

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    This contribution will offer some considerations on the exhibition Confluenze. Antico e contemporaneo (2016) – conceived for the Plaster Casts Gallery of Sapienza University of Rome – observing the interest that Archaeology, with its methods, products and contexts, has aroused in the artists of the last decades. In particular, from a Roman perspective, it emerges that the ability of the authors to forge specific relationships with antique contexts – for museums or monuments – is a discriminating factor

    “Eurasia. Fino alle soglie della Storia”. Mostra a cura di M. E. Minoja, Y. Piotrovskij, A. M. Montaldo, Cagliari 23 dicembre 2015 – 29 maggio 2016

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    The article aims to describe the exhibition "Eurasia. To the Threshold of History", in which it was possible to see in Cagliari a considerable amount of prehistoric artefacts from the State Hermitage Museum of St. Petersburg and the main museums of Sardinia. Of particular interest is the design of the exhibition, divided into four thematic sections that contribute to the description of the different human evolutionary moments, such a structure creates emotional dialogues, breaking down the distances between the objects and the observer.L’articolo si propone di descrivere la mostra “Eurasia. Fino ai confini della Storia”, in occasione della quale è stato possibile vedere a Cagliari una considerevole quantità di manufatti di epoca preistorica e protostorica, proveniente dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e dai principali musei della Sardegna. L’accostamento di reperti caucasici e nuragici ha permesso agli studiosi di diverse discipline (archeologi, antropologi e storici dell’arte) di riflettere sugli elementi comuni e sulle differenze fra le due civiltà. Di particolare interesse l’allestimento della mostra, suddivisa in quattro sezioni tematiche che concorrono alla descrizione dei diversi momenti evolutivi umani, creando dei dialoghi emozionali, abbattendo le distanze tra gli oggetti esposti e l’osservatore

    Sinuessa, un approdo sommerso di epoca romana

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    SINUESSA, UN APPRODO SOMMERSO DI EPOCA ROMANA Archeologia, geomorfologia costiera, strategie sostenibili di valorizzazione. La monografia raccoglie i contribuiti di studi e ricerche condotti negli ultimi anni nell’area archeologica marina di Sinuessa nel golfo di Gaeta in Campania. Alla realizzazione del volume hanno contribuito diversi autori, specialisti in differenti discipline quali la geomorfologia costiera, archeologia e beni culturali con la finalità di suggerire agli amministratori e stakeholder del litorale domitio strategie sostenibili per la valorizzazione dell’approdo sommerso di epoca romana

    SINUESSA, UN APPRODO SOMMERSO DI EPOCA ROMANA: archeolologia, geomorfologia costiera, strategie sostenibili di valorizzazione

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    La monografia raccoglie i contribuiti di studi e ricerche condotti negli ultimi anni nell’area archeologica marina di Sinuessa nel golfo di Gaeta in Campania. Alla realizza¬zione del volume hanno contribuito diversi autori, spe-cialisti in differenti discipline quali la geo-morfologia co¬stiera, archeologia e beni culturali con la finalità di sugge¬rire agli amministratori e stakeholder del litorale domitio strategie sostenibili per la valorizzazione dell’approdo sommerso di epoca romana

    La Ceramica sigillata africana D in Sardegna: dinamiche storiche ed economiche tra Tardoantico e alto Medioevo

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    La ceramica sigillata africana D è diffusa in Sardegna, in tutto il suo repertorio formale e decorativo e senza soluzione di continuità, dal IV al VII secolo. Nella fase di produzione che possiamo definire ancora romana, in quanto sorta e organizzata nell’ambito dell’amministrazione politica ed economica della provincia d’Africa, e che si data tra l’inizio del IV e la metà circa del V secolo, la diffusione della ceramica sigillata africana D in Sardegna interessa in modo massiccio i principali centri urbani, Turris, Tharros, Nora, Karalis

    Patavium in evoluzione tra IV e I secolo a.C.: storia, architettura, edilizia

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    A partire dall\u2019VIII secolo a.C. Padova costituisce il pi\uf9 importante insediamento dell\u2019Italia nord-orientale abitata da popolazioni venete. Come ricordano le pi\uf9 tarde fonti, la citt\ue0 si articola attorno alle anse del fiume Meduacus con un\u2019attenta definizione degli spazi e dei loro confini interni ed esterni. Dalla seconda et\ue0 del Ferro, particolarmente dal III secolo a.C., l\u2019importanza strategica del centro ne fece un privilegiato punto di riferimento per l\u2019espansione degli interessi di Roma. Il contatto e l\u2019alleanza tra lo Stato latino e Padova gener\uf2 un progressivo cambiamento di molti caratteri dell\u2019assetto urbanistico e architettonico della citt\ue0. In questo scenario un\u2019attenzione specifica \ue8 rivolta all\u2019evoluzione delle forme del costruire come nitido segno dei cambiamenti tecnologici, economici e delle relazioni esterne che maturano nella Patavium di et\ue0 repubblicana. Tra il III e il I secolo a.C. le evidenze archeologiche mostrano come i materiali da costruzione e le tecniche della costruzione cambino per\uf2 in forma molto lenta con influenze provenienti dal mondo greco-mediterraneo. \uc8 solo con l\u2019avanzato I secolo a.C. che la cultura costruttiva romana si diffonde rapidamente e trasforma il volto dell\u2019architettura con l\u2019introduzione di nuovi materiali da costruzione, locali e importati, e con l\u2019impiego della sconosciuta tecnologia della calce. Per illustrare i cambiamenti del periodo viene presentato il caso studio dello scavo urbano pluristratificato di piazza Castello
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